My Heart upon a little Plate
Her Palate to delight
A Berry or a Bun, would be,
Might it an Apricot!
Emily Dickinson n.1027
Lartista americana sperimenta da anni diverse modalità espressive, scultura, disegno, fotografia e scrittura, unificando la sua ricerca con i temi ricorrenti dellidentità, della serialità e della solitudine.
In questa seconda mostra personale in galleria Roni Horn espone alcune opere fotografiche ed uninstallazione.
Linstallazione della serie When Dickinson Shut Her Eyes occupa una stanza della galleria. Quattro barre di alluminio, di dimensioni variabili, sono appoggiate alla parete, in un angolo, e portano ciascuna inscritto un verso componendo lintero testo di un poema scritto da Emily Dickinson nel 1865, il nr. 1027 delledizione curata da T.H. Johnson.
Linsieme delle sculture occupa uno spazio fisico, così come le parole della Dickinson, con
il fraseggio e le pause, occupano fisicamente lo spazio della pagina ma soprattutto evocano una dimensione mentale, suggerita dal vuoto della stanza. Quella stanza della casa paterna nel Massachusetts, dove la poetessa americana trascorse gran parte della sua esistenza e che Horn ha fotografato e pubblicato nel catalogo Earths Grow Thick del 1996.
Due gufi imbalsamati ci osservano da unaltra stanza. In verità si tratta dello stesso esemplare fotografato due volte. Sia in questo che negli altri dittici di uccelli presenti in mostra, lambiguità dellimmagine rappresenta il punto darrivo visuale di uno dei temi indagati dallartista, quello cioé del doppio intrecciato a quello della coppia.